"Il 74% degli italiani rinuncia a 295 euro al mese sulla pensione": ecco il motivo shock
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“Il 74% degli italiani rinuncia a 295 euro al mese sulla pensione”: ecco il motivo shock

Pensione

Perché il 74% degli italiani rinuncia a una media di 295 euro al mese di pensione futura ignorando la previdenza complementare.

Milioni di lavoratori italiani non investono in previdenza integrativa e rinunciano così a circa 295 euro al mese di pensione futura, mettendo a rischio la propria stabilità finanziaria durante la vecchiaia.

Una scelta che grava particolarmente sulle donne, come riportato da Qui Finanza, penalizzate da carriere discontinuità e minori retribuzioni rispetto agli uomini.

pensione risparmi soldi monete
Leggi anche
“L’Italia tra le peggiori in Europa”: arriva la clamorosa stangata

Perché la previdenza complementare è importante

Il sistema pensionistico pubblico in Italia sta diventando sempre meno sostenibile per garantire una pensione adeguata a mantenere lo stile di vita dei cittadini una volta usciti dal mondo del lavoro.

La previdenza complementare – attraverso fondi pensione sia aperti sia chiusi, specifici per categorie di lavoratori – rappresenta un’opportunità preziosa per chi desidera assicurarsi un futuro più sereno.

Tuttavia, soltanto il 26% dei lavoratori italiani decide di investire in un fondo pensione integrativo, mentre il restante 74% rinuncia a una media di 295 euro mensili che potrebbero costituire un’integrazione alla propria pensione di base.

Il sistema di previdenza complementare offre la possibilità di accantonare una parte del trattamento di fine rapporto (TFR) in un fondo pensione, con vantaggi fiscali e rendimenti potenzialmente interessanti.

Tuttavia, la mancanza di conoscenza, l’indifferenza verso il risparmio a lungo termine e il desiderio di ottenere immediata disponibilità economica contribuiscono a un’elevata percentuale di fondi dormienti.

Le conseguenze per le donne

Le donne, che mediamente vivono più a lungo degli uomini e godono di carriere meno continue, sono tra le categorie più svantaggiate rispetto alla previdenza pubblica e complementare.

Secondo il report della società di consulenza Moneyfarm, le donne italiane tra i 50 e i 59 anni che dispongono di un fondo pensione possono aspettarsi di ricevere un’integrazione mensile di circa 231 euro. Mentre gli uomini della stessa fascia di età potrebbero beneficiare di un’integrazione più consistente.

Oltre a guadagnare meno, le donne accumulano meno contributi previdenziali, spesso a causa di interruzioni di carriera dovute a impegni familiari o alla discontinuità lavorativa che ancora penalizza in misura maggiore il genere femminile.

Nonostante abbiano il requisito di pensionamento anticipato ridotto di un anno rispetto agli uomini (41 anni e 10 mesi contro 42 anni e 10 mesi), molte donne non riescono ad accedere ai benefici della pensione anticipata poiché non raggiungono il minimo contributivo richiesto.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2024 15:27

“L’Italia tra le peggiori in Europa”: arriva la clamorosa stangata

nl pixel